mercoledì 12 novembre 2008
martedì 11 novembre 2008
ABITI DI GUSTO
nuovo e affascinante
20 novembre ore 18.30 - Torre del Parco - Lecce
"Le creazioni artistiche di Rosamaria Francavilla"
"...vestirsi della leggerezza
di una foglia, sentirsi spiga
dorata e grano, ricoprirsi
all'occorrenza della
corazza del carciofo..."
(Monica Maggiore)
di una foglia, sentirsi spiga
dorata e grano, ricoprirsi
all'occorrenza della
corazza del carciofo..."
(Monica Maggiore)
Programma:
ore 18.30 apertura del
percorso/esperienza
tra abiti e gusto, tatto e suono
con Emmanuelle Bernard, arpa
Maria Mazzotta, voce
Redi Hasa, violoncello
presentazione di "Gusto di Puglia"
bimestrale di promozione del territorio
Ecco come vestirsi di cibo!
Le creazioni artistiche di Rosa Maria Francavilla
di Monica Maggiore
(numero di ottobre 2008 del bimestrale Gusto di Puglia n.6/II)
Fiori, frutta e qualche ortaggio dominavano la scena negli ambienti dell’alta borghesia di qualche decennio fa. Venivano infatti utilizzati come ornamenti degli stravaganti cappelli sfoggiati ad Ascot da signore e signorine, in occasione delle corse dei cavalli più antiche d’Inghilterra. Ma non potevamo nemmeno immaginare che foglie di carciofo, legumi secchi e fette di melanzana, potessero diventare, addirittura, materia prima da utilizzare per confezionare abiti! Nei percorsi dell’arte povera “abiti sculture di vegetali” non li avevamo ancora visti. A catturare il fascino dei frutti della terra è Rosamaria Francavilla che coglie la bellezza che passa invisibile sotto gli occhi ogni volta che andiamo a fare la spesa. I vegetali, immortalati nella loro bellezza più intima, diventano “abiti”.
Vestirsi della leggerezza di una foglia, sentirsi spiga dorata e grano, ricoprirsi all’occorrenza della corazza del carciofo.
Come un’armatura di antichi cavalieri, un delicato tappeto d’autunno e distese di oro nelle campagne, la natura ci dona i suoi abiti in ogni stagione.
Ci regala colori, sapori e arte in perfette forme, frutti preziosi che nutrono spirito e corpo. E quando del sapore e del cibo ne sappiamo fare arte, gli ortaggi si trasformano in splendidi piatti, occasioni di incontri, condivisione, nutrimento. Quando del sapore e del cibo ne esaltiamo le forme, allora gli ortaggi possono anche diventare abiti particolarissimi. Fagioli, piselli, ceci e lenticchie secche usati come dei “Svarovski”, creano uno splendido corpetto da indossare! E non ci vuole solo fantasia, ma gusto e arte; ? lo stesso che richiede la cucina per preparare un bel piatto di risotto con i funghi. Arte e cibo è un dialogo antico che ha ispirato dalle origini del mondo ad oggi i più grandi artisti e pittori. L’esperienza quotidiana del bere e mangiare, può essere vissuta come autentica esperienza estetica che coinvolge i sensi: è proprio questo l’atto creativo.
Gli abiti di Rosamaria riflettono proprio il ritmo del gesto quotidiano che compie quando crea pietanze gustose e saporite per ricevere gli amici. Di solito predilige le trasparenze su cui raccontare le storie, ma nello specifico di queste sue creazioni di altissima moda, varia nei colori e soprattutto nelle forme. La sua ricerca artistica scava nell’interno delle foglie del fico d’India scoprendo richiami di antiche tradizioni: un ecru filet, infatti, come il filo lavorato da anziane signore pare proprio che in natura sia sempre esistito. Ora, questi intrecci già lavorati da Madre Natura e messi alla luce dal desiderio di ricerca, attendono nuove forme per lasciare un altro segno per ulteriori scoperte.
Ma come nascono questi pregiati vestiti che raccontano stagioni, colori, territorio e fantasia? Prima di tutto nascono dal gusto di cucinare e riunire gli amici per la condivisione del cibo nostro radicato nel tempo, che fa tradizione. Condivisione, amore e passione per la terra del Salento sono gli ingredienti base per i suoi abiti. Nascono dalla forza della semplicità, il calore proveniente dalla terra salentina colma d’amore ed entusiasmi, elementi con cui Rosa Maria inizia l’avventura tra cibo e arte; la sensazione nel vederli, è quella di assaporarne il gusto attraverso la forma, ma anche quella di respirare le distese di grano delle campagne e un profumo di donna molto particolare. Proprio con il grano l’artista realizza uno degli abiti più belli, come l’abito di una giovane sposa, che rappresenta la prima fase della femminilità, quella della nascita. La maturità è rappresentata dalle melanzane e dalle zucchine, deliziosi corpetti in cui si scoprono perfino insospettabili richiami ai rosoni delle chiese barocche. Tra eleganti veli neri, il melograno esalta l’abito della terza fase, quella della fertilità e della ricchezza, per il notevole numero di grani contenuti all’interno di questo frutto.
Percorsi e progetti creativi, nel Salento e in Italia nel 2007 hanno già accolto queste “creazioni moda” di ortaggi e cibi variopinti. Vale la pena conoscere Rosa Maria che vi parlerà dei suoi progetti, dell’amore per la terra del Salento e i frutti che essa ci offre. Ma potrebbe anche bastare conoscerla per la pazienza con cui cuce foglia per foglia i suoi abiti, per la cura con cui incolla chicco dopo chicco uno splendido corpetto di cereali. Virtù e doti che fanno del cibo nutrimento per il corpo e che attraverso l’arte diviene nutrimento dello spirito.
ore 18.30 apertura del
percorso/esperienza
tra abiti e gusto, tatto e suono
con Emmanuelle Bernard, arpa
Maria Mazzotta, voce
Redi Hasa, violoncello
presentazione di "Gusto di Puglia"
bimestrale di promozione del territorio
Ecco come vestirsi di cibo!
Le creazioni artistiche di Rosa Maria Francavilla
di Monica Maggiore
(numero di ottobre 2008 del bimestrale Gusto di Puglia n.6/II)
Fiori, frutta e qualche ortaggio dominavano la scena negli ambienti dell’alta borghesia di qualche decennio fa. Venivano infatti utilizzati come ornamenti degli stravaganti cappelli sfoggiati ad Ascot da signore e signorine, in occasione delle corse dei cavalli più antiche d’Inghilterra. Ma non potevamo nemmeno immaginare che foglie di carciofo, legumi secchi e fette di melanzana, potessero diventare, addirittura, materia prima da utilizzare per confezionare abiti! Nei percorsi dell’arte povera “abiti sculture di vegetali” non li avevamo ancora visti. A catturare il fascino dei frutti della terra è Rosamaria Francavilla che coglie la bellezza che passa invisibile sotto gli occhi ogni volta che andiamo a fare la spesa. I vegetali, immortalati nella loro bellezza più intima, diventano “abiti”.
Vestirsi della leggerezza di una foglia, sentirsi spiga dorata e grano, ricoprirsi all’occorrenza della corazza del carciofo.
Come un’armatura di antichi cavalieri, un delicato tappeto d’autunno e distese di oro nelle campagne, la natura ci dona i suoi abiti in ogni stagione.
Ci regala colori, sapori e arte in perfette forme, frutti preziosi che nutrono spirito e corpo. E quando del sapore e del cibo ne sappiamo fare arte, gli ortaggi si trasformano in splendidi piatti, occasioni di incontri, condivisione, nutrimento. Quando del sapore e del cibo ne esaltiamo le forme, allora gli ortaggi possono anche diventare abiti particolarissimi. Fagioli, piselli, ceci e lenticchie secche usati come dei “Svarovski”, creano uno splendido corpetto da indossare! E non ci vuole solo fantasia, ma gusto e arte; ? lo stesso che richiede la cucina per preparare un bel piatto di risotto con i funghi. Arte e cibo è un dialogo antico che ha ispirato dalle origini del mondo ad oggi i più grandi artisti e pittori. L’esperienza quotidiana del bere e mangiare, può essere vissuta come autentica esperienza estetica che coinvolge i sensi: è proprio questo l’atto creativo.
Gli abiti di Rosamaria riflettono proprio il ritmo del gesto quotidiano che compie quando crea pietanze gustose e saporite per ricevere gli amici. Di solito predilige le trasparenze su cui raccontare le storie, ma nello specifico di queste sue creazioni di altissima moda, varia nei colori e soprattutto nelle forme. La sua ricerca artistica scava nell’interno delle foglie del fico d’India scoprendo richiami di antiche tradizioni: un ecru filet, infatti, come il filo lavorato da anziane signore pare proprio che in natura sia sempre esistito. Ora, questi intrecci già lavorati da Madre Natura e messi alla luce dal desiderio di ricerca, attendono nuove forme per lasciare un altro segno per ulteriori scoperte.
Ma come nascono questi pregiati vestiti che raccontano stagioni, colori, territorio e fantasia? Prima di tutto nascono dal gusto di cucinare e riunire gli amici per la condivisione del cibo nostro radicato nel tempo, che fa tradizione. Condivisione, amore e passione per la terra del Salento sono gli ingredienti base per i suoi abiti. Nascono dalla forza della semplicità, il calore proveniente dalla terra salentina colma d’amore ed entusiasmi, elementi con cui Rosa Maria inizia l’avventura tra cibo e arte; la sensazione nel vederli, è quella di assaporarne il gusto attraverso la forma, ma anche quella di respirare le distese di grano delle campagne e un profumo di donna molto particolare. Proprio con il grano l’artista realizza uno degli abiti più belli, come l’abito di una giovane sposa, che rappresenta la prima fase della femminilità, quella della nascita. La maturità è rappresentata dalle melanzane e dalle zucchine, deliziosi corpetti in cui si scoprono perfino insospettabili richiami ai rosoni delle chiese barocche. Tra eleganti veli neri, il melograno esalta l’abito della terza fase, quella della fertilità e della ricchezza, per il notevole numero di grani contenuti all’interno di questo frutto.
Percorsi e progetti creativi, nel Salento e in Italia nel 2007 hanno già accolto queste “creazioni moda” di ortaggi e cibi variopinti. Vale la pena conoscere Rosa Maria che vi parlerà dei suoi progetti, dell’amore per la terra del Salento e i frutti che essa ci offre. Ma potrebbe anche bastare conoscerla per la pazienza con cui cuce foglia per foglia i suoi abiti, per la cura con cui incolla chicco dopo chicco uno splendido corpetto di cereali. Virtù e doti che fanno del cibo nutrimento per il corpo e che attraverso l’arte diviene nutrimento dello spirito.
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