mostra personale di Alessandro Zenok Lombardo a cura di Monica Maggiore
presso Officine Culturali Ergot
Lecce, piazzetta Falconieri
BRIGITTE
di Monica Maggiore
È facile lasciarsi incantare da Brigitte, lei ti cattura immediatamente con la stessa velocità dello spray da cui nasce. Sandro Zenok crea un personaggio reso bello dalle sregolatezze della figura. Così del volto, ciò che la rende assolutamente affascinante è l’ importanza del naso, l’occhio grande ed esageratamente languido. Sensuale e misteriosa Brigitte è donna e a volte sotto i suoi voluminosi cappelli , non sembra nascondere il viso da ragazzo non ancora adulto, un accattivante giovane dalle due identità, figura androgina dall’aria consapevole che siede su troni di attesa e ammirazione. Sulla tela, l’esperienza dell’aerosol murali di Zenok si ridimensiona nella cura dei dettagli: particolari che non tralascia né quando si tratta degli accessori o degli abiti della “sua modella”, né per le ombre, le luci e gli angoli dell’area salotto che la ospita.di Monica Maggiore
Donna o no, la chic Brigitte anni trenta, conquista la copertina di “Insoliti dialoghi” (collettiva, Galleria Civica di Pesaro, luglio2008) e subito dopo quella dell’Opera Gallery di Budapest (per il catalogo della collettiva giovani, dicembre 2008). Ma già dal 2006 tra mostre collettive e personali, Zenok si muove sull’ onda di quel colore acceso che lo porta ad esplorare spazi differenti in cui Brigitte sembra trovare sempre un habitat ideale. Qui si fa interessante il lavoro di Sandro Lombardo, in arte Zenok, in quanto l’habitat ideale in cui rappresenta Brigitte sulla tela è sempre un interno, un interno in cui non compare nessun’altra figura se non lei. E in quel momento di introspezione, si sofferma nell’angolo della stanza come fosse uno spazio interiore del sé, in una chiave sempre grottesca che alleggerisce quel momento, senza prendersi poi troppo sul serio. Il corpo parla e non mente, si veste di vesti ora eleganti, ora bizzarre ed estrose, ricoprono come maschere d’anima i sentimenti più fragili, proteggono un’identità trasformista per l’occorrenza.
Nel corso della sua evoluzione Brigitte ora sembra svestirsi, alleggerirsi, toglie di dosso parti di sé e scopre la delicata femminilità contornata dal viola, colore della metamorfosi, del cambiamento, del mistero, della spiritualità, ma anche della fascinazione erotica, dell’unione degli opposti. Più raffinata e morbida nelle forme, Brigitte cambia d’abito e si fa Regina irrompendo nello spazio di un paesaggio dall’aria africana, esce per la prima volta dalla tela per farsi alta tre metri su di uno splendido murales, testimone dell’ultima opera dell’artista realizzata a Cava de’ Tirreni (Salerno, 2009). Il lavoro di Zenok del dentro e fuori, degli interni con le tele e degli esterni sui murales, è un raccogliersi per poi necessariamente proiettarsi all’esterno e procede in un percorso di continuo confronto: esposizioni negli spazi culturali-artistici (in Italia e all’estero) e decori nei centri urbani, un movimento dinamico nel colore e nello stile che caratterizza l‘espressione artistica di Zenok nel mondo dell’arte contemporanea.
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