sabato 19 dicembre 2009

" ELL "


" ELL " per "Creativi per Pe(n)sa differente" dal 18 dicembre 2009 all' 8 gennaio 2010-Fondo Verri, via Santa Maria del Paradiso -Lecce ore 18,00-22,00. http://www.pensa-differente.it/



"Io sono la matita di Dio"... sono lo Spirito che è il Suo respiro ed il mio, sono l’Orecchio dell’Universo e del mio, purezza di Donna,sorella, compagna, madre e di ogni donna…la grazia di una Madonna. Sono l’Oceano che mi fa morbida, mutevole, dinamica, sono Colore che illumina e m’illumina. Sono il Corpo che è la sua forma e la mia. Sono il Pensiero, Creatore, di ogni mio pensiero l’autore. (Monica Maggiore)

venerdì 11 dicembre 2009


L’uomo che imparò a volare
di Monica Maggiore

Aveva voglia di miele Jack. Era già un po’ di tempo che le api, nonostante la città offuscava le stagioni, gironzolavano tra i gerani sistemati sulle finestre dell’appartamento pronti a sbocciare. Jack aveva voglia di miele e l’aria tiepida di aprile assopiva le giornate. Succedeva sempre così, all’improvviso. Era qualcosa che non controllava. Una volta in cinque giorni svuotò tre barattoli interi di miele d’acacia , fatti fuori a cucchiaiate piene, come quando da piccoli si saliva furtivamente sulla sedia per arrivare allo stipo della credenza ancora troppo alto, lì dove la mamma nascondeva le prelibatezze. Ma ora era diverso. Non era questione di golosità ma di necessità fisiologica. Quella volta infatti, era reduce da un trasloco, e con un linguaggio senza parole, il suo corpo gli aveva chiesto di portarlo alla sua erboristeria di fiducia.


Doveva ascoltarlo più spesso il suo corpo, dopo il trasloco voleva essere nutrito e coccolato, stava lasciando la casa dove era nato e vissuto per 30 anni ed era arrivato il momento del grande cambiamento. Lasciata casa, cambiato lavoro, cinque chili in meno e nostalgie di un intero pezzo di vita da compensare e Jack iniziò dal miele. Nutriente e compagno compensatore. I nuovi coinquilini sembravano simpatici … sembravano. Jack infatti trovò provvisoriamente una stanza in un appartamento periferico dove, perlomeno, c’era aria buona e una bella vista considerato che era un attico. L’appartamento non era male, ma l’accoglienza dei coinquilini si rivelò presto e in forma molto sottile come un fenomeno di nonnismo.


Probabilmente, uno dei ragazzi che ci abitava, e che era un carabiniere, continuava a credere di essere in caserma… stronzo anche l’altro che bensì fosse completamente diverso si faceva un po’ influenzare, per una questione di anzianità. Ma Jack era superiore di suo, era bravissimo a sgusciare via dalle provocazioni di entrambi. “Vivi e lascia vivere”, così Jack era lui e la sua stanza 4 x 4 e un terrazzo privato, tutto suo, enorme, dove tirava una tramontana da cui non ne era uscita viva neanche una pianta! Qui, però, poteva respirare e ammirare il rigoglioso giardino sottostante da cui arrivavano pollini e odori bellissimi.


Un giorno, era alle prese con il compagno miele, seduto fuori al terrazzo spoglio, quando d’improvviso si sente chiamare: “Hei, tu!” – Jack fa un balzo all’indietro, con lo sguardo smarrito inizia a sudare, era sicurissimo di avere sentito una voce, ma non c’era nessuno. “Ehi tu! Dico a te! Vacci piano con quel miele, lo sai quanti chilometri di volo dobbiamo fare per produrre un barattolo di miele così? Quanto tre volte il giro della terra” – Non ci poteva credere…la voce che sentiva usciva da una minuscola ape che gironzolava lì intorno. Non sapeva se correre in casa a chiamare aiuto ma fece presto due conti e preferì affrontare la situazione cercando di rimanere calmo per essere certo di non avere un allucinazione sonora. “Ingordo e anche maleducato, ti decidi a rispondere? Ebbene si, noi api possiamo parlare e comunicare con gli umani ma non con tutti, c’è un segno di riconoscimento che solo noi possiamo vedere, e tu ci puoi sentire, sei tra i prescelti. Ma ora rilassati e dimmi, qual è il tuo nome nella lingua degli umani? “ “J..J..J Jack, mi chiamo Jack” rispose balbettando, ancora incredulo. “Oh, Jack, molto piacere io sono Maja. C’eri stato segnalato già da qualche anno, ma non era ancora il momento, il momento è questo. Puoi venire qui a trovarmi quando vuoi, sarà sempre magico per te, ma quando ti sentirai pronto, possiamo iniziare la prima lezione di volo.


Ora rientra e non dire niente a nessuno, soprattutto a quei due!” Jack fece come l’ape gli aveva detto, rientrò in camera e d’improvviso si senti pervaso da una sensazione di benessere mai sentita prima, quella stanza gli sembrò grandissima, come se le pareti si fossero allargate, come raddoppiato, triplicato lo spazio. Ma non è tutto, d’improvviso si sentì alleggerito nel corpo e nei vestiti ci stava sempre meno, vide la camicia e i pantaloni cadere per terra e si vide lui….lui…rimpicciolirsi, rimpicciolirsi sempre più e tenersi in volo…ancora non capiva come. Si guardò incredulo, sentì uno strano ronzio intorno e vide il corpo colorarsi di giallo e anche di nero. Era diventato un’ape, proprio come quella con cui aveva parlato in terrazzo. Ed ora gironzolava libero dentro e fuori con l’amica Maja. Lei allora gli insegnò a riconoscere la danza delle api che annuncia alle altre del pascolo vicino per il nettare. Così danzando arrivarono insieme nel campo di fiori e iniziarono il lavoro.


L’uomo ape ebbe il privilegio di scoprire e partecipare a quel laborioso e prezioso mondo. Nove mesi più tardi Jack trovò una casa tutta sua nel centro della città. Era aprile e l’aria tiepida assopiva le giornate, quella voglia di miele annunciava visite dalla finestra. Jack era nuovamente pronto per il volo.

giovedì 3 dicembre 2009

IO TI CONOSCO STUPORE...


“Io ti conosco stupore…”
Letture, poesie e visioni

Giovedì 10 dicembre 2009, ore 19,00


Luogo: Libreria dello Studente

Lecce, via Don Bosco, 35 Lecce
Info: 0832.244581 / 339.4660995

La giovane Libreria dello Studente a Lecce ospita letture, poesie e visioni con le raccolte poetiche di “Semi edizioni”, a cura di Monica Maggiore. “Io ti conosco stupore” è il titolo dell’incontro in cui l’autrice e curatrice Monica Maggiore, insieme a Elio Scarciglia (fotografo e documentarista leccese), presenta i nuovi cofanetti di poesia e illustrazione.

Un momento magico in cui stupirsi, è qui che la poesia incontra l’intimità, le meraviglie dell’anima, sensazioni e istanti da assaporare. Un’occasione di incontro e confronto, di percepire la bellezza, leggere i fogli di poesia che più ci ispirano, regalarsi un momento differente.


“Io ti conosco stupore … hai l’incanto dei bambini e la meraviglia dell’alba senza rumore …”

Non solo poesia scritta ma anche illustrata. Le “raccolte segnalibro”, infatti, oltre a diversi autori accolgono illustratori che con i loro tratti rappresentano i temi delle diverse edizioni: Semi d’autore, Semi d’amor e le ristampe del primo numero e del terzo dedicato alle donne.

Interverranno Sarah Montanaro (titolare della libreria) e Francesco Pallara, sociologo dell’arte.

La poesia continua a parlare anche attraverso “Distanze”, il libro foto poetico di Alessandro Canzian, versi che affiancano i bellissimi lavori fotografici di Elio Scarciglia, (editato da Terra d’Ulivi, ) e che verrà approfondito in quest’occasione in un dialogo tra lo stesso Scarciglia e Monica Maggiore. “Ogni fotografia è poesia, una simbiosi perfetta, un dialogo muto che può lasciare spazio solo ad una colonna sonora immaginaria” scrive Alessandro Laporta nella prefazione. Elio Scarciglia si lascia ispirare dai paesaggi, dalla natura e dai volti forti del Salento, terra sempre ricca di frutti e poesia.


Note
Semi edizioni nasce nel 2003 come progetto editoriale ed è ora anche una giovanissima ASSOCIAZIONE CULTURALE. Con Semi_edizioni si continua a far viaggiare arte e poesia per lasciare un messaggio attraverso segni e parole che li accompagnano.
Semi edizioni, fogli di poesia, segni e parole che viaggiano in cerca di terreni fertili. Ogni foglio è un dono, un segnalibro, un oggetto da collezionare, un biglietto che può accompagnare un regalo.
Semi-edizioni accoglie parole che invitano alla bellezza, che suggeriscono riflessioni sull’amore, la vita, la ricerca, che aprono finestre nell’immaginario attraverso i segni che le accompagnano.

giovedì 17 settembre 2009

"Brigitte. Collezione autunno inverno 2009-2010"
mostra personale di Alessandro Zenok Lombardo a cura di Monica Maggiore
presso Officine Culturali Ergot
Lecce, piazzetta Falconieri
10 opere in cui "Brigitte", l'esuberante personaggio creato dall'artista Alessandro Zenok Lombardo, si mette in mostra non solo scegliendo gli angoli più illuminati degli interni in cui è ritratta, ma ci fa conoscere meglio gli abiti, gli accessori e oggetti design più particolari del suo habitat. Oltre alle bellissime tele di grande dimensione, Zenok espone i nuovi formati quadrati 50 x 50 con telai artigianali.



BRIGITTE
di Monica Maggiore
È facile lasciarsi incantare da Brigitte, lei ti cattura immediatamente con la stessa velocità dello spray da cui nasce. Sandro Zenok crea un personaggio reso bello dalle sregolatezze della figura. Così del volto, ciò che la rende assolutamente affascinante è l’ importanza del naso, l’occhio grande ed esageratamente languido. Sensuale e misteriosa Brigitte è donna e a volte sotto i suoi voluminosi cappelli , non sembra nascondere il viso da ragazzo non ancora adulto, un accattivante giovane dalle due identità, figura androgina dall’aria consapevole che siede su troni di attesa e ammirazione. Sulla tela, l’esperienza dell’aerosol murali di Zenok si ridimensiona nella cura dei dettagli: particolari che non tralascia né quando si tratta degli accessori o degli abiti della “sua modella”, né per le ombre, le luci e gli angoli dell’area salotto che la ospita.

Donna o no, la chic Brigitte anni trenta, conquista la copertina di “Insoliti dialoghi” (collettiva, Galleria Civica di Pesaro, luglio2008) e subito dopo quella dell’Opera Gallery di Budapest (per il catalogo della collettiva giovani, dicembre 2008). Ma già dal 2006 tra mostre collettive e personali, Zenok si muove sull’ onda di quel colore acceso che lo porta ad esplorare spazi differenti in cui Brigitte sembra trovare sempre un habitat ideale. Qui si fa interessante il lavoro di Sandro Lombardo, in arte Zenok, in quanto l’habitat ideale in cui rappresenta Brigitte sulla tela è sempre un interno, un interno in cui non compare nessun’altra figura se non lei. E in quel momento di introspezione, si sofferma nell’angolo della stanza come fosse uno spazio interiore del sé, in una chiave sempre grottesca che alleggerisce quel momento, senza prendersi poi troppo sul serio. Il corpo parla e non mente, si veste di vesti ora eleganti, ora bizzarre ed estrose, ricoprono come maschere d’anima i sentimenti più fragili, proteggono un’identità trasformista per l’occorrenza.

Nel corso della sua evoluzione Brigitte ora sembra svestirsi, alleggerirsi, toglie di dosso parti di sé e scopre la delicata femminilità contornata dal viola, colore della metamorfosi, del cambiamento, del mistero, della spiritualità, ma anche della fascinazione erotica, dell’unione degli opposti. Più raffinata e morbida nelle forme, Brigitte cambia d’abito e si fa Regina irrompendo nello spazio di un paesaggio dall’aria africana, esce per la prima volta dalla tela per farsi alta tre metri su di uno splendido murales, testimone dell’ultima opera dell’artista realizzata a Cava de’ Tirreni (Salerno, 2009). Il lavoro di Zenok del dentro e fuori, degli interni con le tele e degli esterni sui murales, è un raccogliersi per poi necessariamente proiettarsi all’esterno e procede in un percorso di continuo confronto: esposizioni negli spazi culturali-artistici (in Italia e all’estero) e decori nei centri urbani, un movimento dinamico nel colore e nello stile che caratterizza l‘espressione artistica di Zenok nel mondo dell’arte contemporanea.

venerdì 24 luglio 2009

Genny Meraviglia
(Mimma Sambati - olio su tela, 1988)


Più bella di un uccello


Ovunque sia stata,

la vita mi ha coperta di fiori.

Ho visto paci rotonde,

notti trasparenti,

stelle elaborate,

profumi di pioggia.

E più bella di un uccello mi scopro.

(Mimma Sambati)

domenica 5 luglio 2009


Il fare della poesia è un fare che viene da lontano, un ritmo che proviene dall’universo. Come la natura, le stagioni, il respiro, il poeta ascolta il ritmo e lo segue. Così quando siamo innamorati siamo in una sequenza ritmica che investe tutto l’universo e cambiano le distanze, siamo più vicini al mondo e agli uomini. La poesia è un modo antico ed eterno di essere immersi nel mondo, nelle energie che fanno la vita. Dunque essere definito poeta o meno ha una relativa importanza, poiché qualsiasi lavoro svolto poeticamente modifica e cambia l’uomo, come modifica e cambia chi lo osserva. Questo vale per tutte le arti, per tutto ciò che si immette nel movimento ritmico di creazione del mondo.
Franco Loi

sabato 27 giugno 2009

SEMI_edizioni presenta:
...tra poco l'ottava edizione di Semiedizioni, cioè SEMId'autore
7 fogli poetici di illustrazione e pensieri a cura di Monica Maggiore
con le immagini dell'artista salentino Massimo La Greca
e i pensieri poetici di Monica Maggiore

ecco qui un'anteprima



Meraviglia di mattina e meraviglia al tramonto,
Meraviglia... che non sono più solo io
nel tepore del giorno appena sveglio, con la musica di conchiglie
scacciapensieri
Sogno vero più del sogno
Nel tepore del giorno che scompare, con la musica del vento
Spazza via i ricordi
Meraviglia...
...l’arco d’amore...
..da mattino a sera
SOGNI
un'opera di Massimo La greca

lunedì 22 giugno 2009














Racconto d'estate



Tutto era illuminato, le case, i battelli, le torri. E poi le stelle di carta trasparente facevano chiari i vicoli ai passaggi. Si cambiava mezzo, strumento ma il viaggio era per lo stesso luogo
Ed era la luce della volontà a spostar le cose, le montagne, le case.



Tutto era illuminato quella sera d’estate.

mercoledì 17 giugno 2009




OMAGGIO ALLA "STELLA DI ORO"


HO VISTO UNA STELLA FORMARSI DALL’ORO DI UN CAMPO DI GRANO
HO VISTO LO SPECCHIO D’AMORE VISSUTO NELL’INCONTRO DI VOI
SPIGHE SORELLE… MUSICA SOAVE CHE SUONATE AL VENTO
BAGNO DI MIELE, TENERO E DURO
ODOR DI FIENO DALL’ANTICO SAPORE
BAGNO DI ORO LEGGERO E FRUSCIANTE,
IN TONDO VI MUOVO PER TRACCIARE IL MIO SPAZIO
IN TONDO COME INFINITO PERFETTO
CONTINUO E PROTETTO.
Monica Maggiore

venerdì 29 maggio 2009

INNAMORATEVI !


Per fare poesia



una cosa sola è necessaria :

TUTTO !


(R.Benigni)


domenica 3 maggio 2009


I LOVED IN NAPOLI

martedì 28 aprile 2009


da "L'uomo che imparò a volare"

di Monica Maggiore


[...] Un giorno, era alle prese con il compagno miele, seduto fuori al terrazzo spoglio, quando d’improvviso si sente chiamare: “Hei, tu!” – Jack fa un balzo all’indietro, con lo sguardo smarrito inizia a sudare, era sicurissimo di avere sentito una voce, ma non c’era nessuno. “Ehi tu! Dico a te! Vacci piano con quel miele, lo sai quanti chilometri di volo dobbiamo fare per produrre un barattolo di miele così? Quanto tre volte il giro della terra” – Non ci poteva credere…la voce che sentiva usciva da una minuscola ape che gironzolava lì intorno. Non sapeva se correre in casa a chiamare aiuto ma fece presto due conti e preferì affrontare la situazione cercando di rimanere calmo per essere certo di non avere un allucinazione sonora. “Ingordo e anche maleducato, ti decidi a rispondere? Ebbene si, noi api possiamo parlare e comunicare con gli umani ma non con tutti, c’è un segno di riconoscimento che solo noi possiamo vedere, e tu ci puoi sentire, sei tra i prescelti. Ma ora rilassati e dimmi, qual è il tuo nome nella lingua degli umani? “ “J..J..J Jack, mi chiamo Jack” rispose balbettando, ancora incredulo. “Oh, Jack, molto piacere io sono Maja. C’eri stato segnalato già da qualche anno, ma non era ancora il momento, il momento è questo. Puoi venire qui a trovarmi quando vuoi, sarà sempre magico per te, ma quando ti sentirai pronto, possiamo iniziare la prima lezione di volo. Ora rientra e non dire niente a nessuno, soprattutto a quei due!” Jack fece come l’ape gli aveva detto, rientrò in camera e d’improvviso si senti pervaso da una sensazione di benessere mai sentita prima, quella stanza gli sembrò grandissima, come se le pareti si fossero allargate, come raddoppiato, triplicato lo spazio. Ma non è tutto, d’improvviso si sentì alleggerito nel corpo e nei vestiti ci stava sempre meno, vide la camicia e i pantaloni cadere per terra e si vide lui….lui…rimpicciolirsi, rimpicciolirsi sempre più e tenersi in volo…ancora non capiva come. Si guardò il corpo sentì uno strano ronzio intorno e vide il corpo colorarsi di giallo e anche di nero. Era diventato un’ape, proprio come quella con cui aveva parlato in terrazzo. Ed ora gironzolava libero dentro e fuori con l’amica Maja. Lei allora gli insegnò a riconoscere la danza delle api che annuncia alle altre del pascolo vicino per il nettare. Così danzando arrivarono insieme nel campo di fiori e iniziarono il lavoro.

L’uomo ape ebbe il privilegio di scoprire e partecipare a quel laborioso e prezioso mondo. Nove mesi più tardi Jack trovò una casa tutta sua nel centro della città. Era aprile e l’aria tiepida assopiva le giornate, quella voglia di miele annunciava visite dalla finestra. Jack era nuovamente pronto per il volo.

giovedì 23 aprile 2009




“Pastelli”

Mostra personale di Bruno Lala

Quello che più conquista lo spettatore nelle opere di Bruno Lala è senza dubbio la scelta dei soggetti. Non perché grappoli d’uva, paesaggi marini, nature morte o alberi d’ulivo non fossero già stati contemplati e poetizzati dagli artisti. Ma la produzione di “Pastelli”, questo è il titolo della personale, coglie nella semplicità d’espressione, la sua capacità di guardare e di disporre già in maniera artistica e personale oggetti e soggetti. Un pastello speciale, cioè un calice di vino dallo sfondo caldo ci accoglie all’insegna dell’arte nella serata di inaugurazione dello scorso 18 aprile nella sala “Tito Schipa” del circolo cittadino di Lecce. Negli ultimi lavori di Lala prevalgono toni caldi in ambientazioni interne, oggetti in rame, bellissimi volti di gatti in cui è messa in risalto l’abilità dell’utilizzo del pastello. Su tela ma anche su cartoncino l’artista stende paesaggi terrosi e natura dai colori sobri e suggestive velature tonali, tipiche del suo stile, della sua introspezione caratteriale. Pastelli ma anche oli dal riconoscibile figurativo di Bruno Lala, raccontano momenti, scorci del centro storico leccese, storie vissute, l’amore per la natura da cui trae maggiore ispirazione. Classe 1949 Bruno Lala vive ed opera a Lecce, il suo percorso artistico inizia negli anni ’80 e fino ad oggi la sua produzione è stata sempre in attivo tra collettive e personali in un confronto costante, nel territorio salentino e non. La mostra si potrà visitare fino al 27 aprile presso il Circolo Cittadino in via Rubichi a Lecce, nella sala Tito Schipa. Orari: dal lunedì al venerdì : 10.30-13,00. Sabato e domenica: 11.00 – 13.00/18.00 -21.30.

Monica Maggiore
(pubblicato sul Nuovo Quotidiano di Puglia del 27 aprile 2009)

mercoledì 15 aprile 2009

CHRISTOPHER

GRAZIE AL MIO DIO

[...] ho visto il giusto
nello sbagliato
ho visto il torto
in ogni, in ogni fede
e ho visto un musulmano pregare il Dio cristiano
e ho visto un prete abbracciare il corano
e se il mio Dio e il tuo Dio
gemelli siamesi
e se il tuo Dio e il mio Dio
gemelli siamesi
e se il mio Dio e il tuo Dio
la stessa moneta
[...]

Amen Amin

Nota: l'album passa da pezzi elettronici ad atmosfere dolcemente acustiche fondendo suoni sintetici a vibrazioni etniche.
i temi trattati sono attuali a tal punto da essere irreali.

mercoledì 18 marzo 2009


COME UN SORSO D'ACQUA FRESCA

è stato quando ho visto tale bellezza, una bellezza che è come potersi alleggerire, che è come quando nello sguardo c'è solo lucentezza, che è come quando dalla bocca escon parole come fiori, una bellezza che è fare dell'umilta nostra ricchezza, e dei sorrisi larghi perle preziose da regalare.

venerdì 13 marzo 2009


semi_d’autore

presenta

tra le cose che porta il mare

personale di Massimo La Greca

a cura di Monica Maggiore

dal 19 al 26 marzo 2009


inaugurazione 19 marzo ore 19.00

Saletta Rosa - Galleria Il Grifone
via Palmieri, 20 - Lecce

0832.098122 / 339.4660995



“L’arte è sempre stato un luogo, una dimensione che mi fa sentire me stesso”. Massimo La Greca cerca, crea e trasforma. E’ questa la sua vera arte, l’arte del trasformare. Sempre sensibile al recupero dei materiali più vari, tra i legni raccolti sulle spiagge che fanno da cornice alle sue storie colorate, nasce “Tra le cose che porta il mare”, appunti raccolti in un album da disegno durante uno dei viaggi in India e Nepal: la luna, un fiore alpino, un paesaggio da fiaba, una vetrata di Calcutta. Sensazioni, simboli e segni essenziali, colore e onde, linee, punti, stelle, spighe di grano su sfondi blu notte. Appunti rielaborati e riportati su tele ricavate dai sacchi di caffè provenienti da altri continenti che portano i loro messaggi, altre energie, così come il legno del mare. “Per me – spiega Massimo - andare a recuperare il legno di mare è un gioco, un pretesto per prendere contatto con la natura: mi piace immaginare che questi legni abbiano attraversato tanta distanza nel mare per arrivare carichi delle energie dell’acqua, del vento del sole e in ultimo della terra, spiaggiandosi. Io continuo a modellare questa materia e a crearne altra proprio come ha fatto il mare”. I colori acrilici sulla tela lasciano segni semplici e vivi che trovano immediatamente consensi e spazi in cui collocarsi, segni di un artista-artigiano autodidatta, dotato di una manualità raffinata che dà vita ad un'arte naif semplice ed essenziale. La Greca ci dà la possibilità di instaurare un dialogo con la natura ma anche un dialogo interculturale. L’arte diventa così uno strumento per aprirci ad altre culture e confrontarci con esse scoprendo nuove ricchezze.

Note biografiche:
Massimo La Greca nasce a Trepuzzi nel 1956 attualmente vive ed opera a Lecce. Il suo percorso pittorico inizia con la decorazione sul vetro che man mano si completa con varie forme di lavorazione. Una lampada indiana è stata l’ispirazione da cui nasce la prima espressione pittorica sul vetro negli anni ‘70. Artista e artigiano, ha creato oggetti di design con la tecnica della vetro fusione, mosaici e vetrate artistiche per interni attraverso la tecnica Tiffany collaborando con importanti architetti. Dagli anni ‘80 ad oggi partecipa a numerose collettive nel Salento e in Italia tra cui la prima Biennale d’Italia di arte contemporanea al Museo di Trevi. Vince il primo premio della seconda edizione della rassegna d’arte Kontemporanea, (organizzata dall’associazione Il Raggio Verde). Evidente nei suoi lavori il richiamo alla natura, per molti anni pratica e insegna yoga, una disciplina che lo ha fatto sentire più vicino ad essa. Dipingere lo fa sentire vivo, gli sembra di vivere un’avventura. Oggetti di uso comune come sedie, cucchiai di legno, reti metalliche, lattine, legni marini. L’arte di trasformare è una filosofia che la Greca prende come ispirazione da Ezechiele Leandro, un grande artista salentino che attraverso il suo operato ha dimostrato che non ci sono limiti nell’arte e qualsiasi oggetto può essere trasformato e tramutato in opera.








martedì 10 marzo 2009

Comunicato stampa

Presentazione e proiezione: “Sembra quasi che il sole tramonti”, un libro e un film-documentario di Elio Scarciglia
Mostra personle : Edoardo De Candia (1933-1992)
Galleria Il Grifone, via Palmieri, 20 – Lecce
0832.098122 / 320.9654542
Orari: 10 / 12.30 – 18 / 20.30



Giovedì 12 marzo alle ore 18.30, la Galleria Il Grifone presenta:

“Sembra quasi che il sole tramonti”, una serata dedicata al pittore Edoardo De Candia, che prende il nome dal titolo del documentario (dvd allegato al libro illustrato presentato dall’autore e da Monica Maggiore durante la serata) realizzato da Elio Scarciglia. Un omaggio all’artista salentino che sarà proiettato in galleria dove potremo ammirare le opere più significative di De Candia esposte per l’occasione.

Far meglio conoscere l’artista salentino, ormai scomparso da un decennio, è uno degli obiettivi dei lavori di Scarciglia, che grazie al materiale raccolto per la realizzazione del film, ci dà la possibilità di riflettere su come l’arte può diventare uno strumento necessario e creativo al disagio umano. Edoardo De Candia, artista e figura complessa, prigioniero della sua pigrizia, un salentino che lascia un segno nella storia di Lecce e in quello dell’arte, scegliendo di vivere con libertà estrema allontanandosi dal conformismo di una società borghese. Ma certamente un raro talento pittorico, un animo sensibile che traspare nella sua pittura dai “colori dell’anima”.

“Sembra quasi che il sole tramonti” ricostruisce la storia di questo “vichingo metropolitano” dall’aria selvaggia, dall’infanzia alle prime esperienze di artista artigiano, poi l’incontro con la pittura, i viaggi, il manicomio, l’amore, gli amici e poi sempre la pittura. Interpretato da Emanuele Scarciglia, Edoardo De Candia continua a vivere tra le immagini e le parole con le testimonianze di amici, artisti e critici arte che nel film ripercorrono i momenti intensi condivisi con l’artista.

Si ringrazia Monica Taveri e la Galleria Il Grifone per la disponibilità e la collaborazione organizzativa.




giovedì 19 febbraio 2009

appunti viaggio
un'opera di Massimo La Greca

TRA LE COSE CHE PORTA IL MARE
personale di Massimo La Greca
a cura di Monica Maggiore
dal 19 al 26 marzo 2009
inizio ore 19.00
presso la Saletta Rosa
Galleria Il Grifone,
via Palmieri, 20 - Lecce
info: 339.4660995 / 0832.o98122

martedì 10 febbraio 2009

CAMMINO NELLA VERA TERRA



Abbiamo seguito il “Cammino nella vera Terra” dal Castello di Otranto a quello di Lecce, un percorso artistico che continua nelle sale della Galleria Il Grifone di via Palmieri a Lecce, con l’esposizione di alcune tavole pittoriche di Paolo Grimaldi ed Elfrida Gubbini, protagonisti della doppia personale estiva 2008. I due artisti umbri, uniti nella vita e dall’amore per la pittura, partecipano così ad un agosto ricco di fermento culturale e artistico ad Otranto, terra d’ispirazione durante i loro soggiorni estivi, con la doppia personale “Cammino nella vera Terra”. La mostra, curata da Alessandro Turco, coordinata da Teresa Rizzo e sponsorizzata da “Colacem per l’arte”, ha proseguito poi nel Castello di Lecce fino alla fine dello scorso settembre regalando suggestioni e poetiche visioni. Il dinamismo nei paesaggi metafisici di Grimaldi arriva da moti ondosi e misteriose entità, energie che abitano le “città isola” rappresentate di solito con sfondi notturni illuminati a giorno da costellazioni e lune sottili. Fari monumentali proiettano luci di riferimento; dai borghi colorati e vette coniche e architettoniche, mai appare figura umana. Altre però sono le presenze in questi fantastici paesi dai forti simbolismi e riferimenti spirituali. Più che d’emozione, è di contemplazione che è piena la sua opera ed è questa che rimanda allo sguardo del fruitore insieme alla luce della foglia d’oro e i colori della tempera grassa. Si, i quadri di Paolo Grimaldi si contemplano in quel tempo-non tempo e lo spazio infinito che prescinde quello del quadro stesso. La coppia Grimaldi-Gubbini parla lo stesso linguaggio, va nella stessa direzione che giunge alla “vera terra” ma lo fa con espressioni completamente differenti, come il sole e la luna. Figurativo e astratto, maschile e femminile, insieme, per giungere ad una visione più completa. Così la femminilità di Elfrida Gubbini, docente di disegno e storia del costume, si esprime attraverso una pittura emotiva. I segni del tempo e della natura sono intrisi sulle tavole dai toni mediterranei, paesaggi informali creati utilizzando gesso e pigmenti raccontano gli elementi acqua, terra , aria. Terre colorate, polverose lavorate su tessere tracciano un sentiero, fermano momenti, sensazioni… come un’espandersi dei luoghi che riportano memoria e coscienza dell’esserci. La mostra “Cammino nella vera terra” nasce pensata come itinerante. Infatti, nei prossimi mesi, si trasferirà ad Assisi e quindi a Dubai. Inoltre, alcune opere del maestro Grimaldi, saranno vendute in un’asta di beneficenza in favore dell’Asem , associazione per i bambini del Mozambico, fondata da Barbara Hofmann e sarà la stessa Hofmann ad intervenire in teleconferenza da Beira, in una serata organizzata dal Rotary Club di Gallipoli. Orari galleria: 10.30/13 – 17.30/20. Info: 0832.098122
Monica Maggiore
(Nuovo Quotidiano di Puglia )

martedì 3 febbraio 2009

MATITALADRA


un'opera di Fabio De Donno



DAL 3 AL 28 FEBBRAIO 2009




MATITALADRA


incontri d'autore


inaugurazione 3 febbraio ore 18.30




protagonisti di illustrazione e fumetto






Giancarlo Montelli


Fabio De Donno


Marco Cito




incontrano Antonio Cassiano, direttore del museo Sigismondo Castromediano di Lecce


- Il Raggio Verde - via Veneto, 13 - tel. 0832.347892




mercoledì 21 gennaio 2009

la tavola...degli artisti

un'opera di Maurizio Muscettola

una tazza di L.C.Veggetti Kanku

COMUNICATO STAMPA
Dal 18 gennaio al 18 febbraio 2009


collettiva artistica a cura di Monica Maggiore
Galleria Il Grifone
Via Palmieri, 20 – Lecce


- Lavori in corso con la tavola degli artisti. Da domenica 18 gennaio sino al 18 del mese di febbraio, nella sala piccola della Galleria Il Grifone si ripropone, a grande richiesta, la collettiva “la tavola di Natale”, a cura di Monica Maggiore. Presentata lo scorso dicembre, ha visto protagonisti cinque artisti: Untizio, Maurizio Muscettola, Venanzio Manciocchi, Monica Taveri e Rosamaria Francavilla. Un banchetto in cui si gusta altro cibo, arte, dialoghi e confronti, spazi di scambio dove esiste la volontà comune di crescita personale e culturale.

Ad ognuno la sua tazza pop con le fresche idee fatte pittura dall’artista Untizio (pseudonimo del giovane Christopher Veggetti Kanku). Nato in Congo e residente a Milano, l’artista presenta l’altro aspetto della sua arte con l’immediatezza del gesto e la creatività ricercata in un semplice oggetto di uso quotidiano.“Dentro ci sei thè” è lo slogan che invita ad identificarsi con la tazza che più si avvicina alla nostra personalità.

Tutt’altro che immediatezza per le delizie di Maurizio Muscettola, un assaggio di sottile ironia e magico iperrealismo di ombre e luci contornano irresistibili bocche di dama, frise salentine e nature morte mediterranee.

Da Latina a Lecce Venanzio Manciocchi omaggia la natura e il Salento con le forme nuove dedicate alla nostra terra. Dopo le distese di “Silenzi mediterranei” l’artista si sofferma sui particolari: frutti e cesti ricchi dei sapori della terra risaltano e illuminano la tela.

Si intitola “racconto” l’opera su tela di Monica Taveri. Emozioni e vissuti sull’insolito formato stretto e lungo, come una grande tavola messa a disposizione per il “banchetto d’arte”. Utilizza toni caldi e solari con tecniche miste che l’artista predilige per esprimere al meglio la manualità e il segno.

“Ritrovarsi insieme e vivere del benessere creativo esperienze e sensazioni” è il pensiero di Rosamaria Francavilla, che crea i suoi “succulenti” abiti sculture di vegetali omaggiando i frutti della terra e il Salento. Colorati legumi diventano vestiti, nati da ispirazioni e condivisioni, dall’amore per l’arte e per la natura.

Nelle sale principali gli stessi artisti si propongono con paesaggi, figure e nature morte. Due atmosfere differenti, una dai toni caldi con paesaggi informali e non, interni di ambienti arricchiti da un richiami antichi e l'altra dai toni freschi di panorami marini.
UN BUON INIZIO E PER TUTTO L'ANNO
2009